03
lug 2014

I bottoni fiorali della Capparis Spinosa Inermis,  un arbusto tipico della flora mediterranea , coltivati a Pantelleria, in provincia di Trapani,  deliziano i palati dal 5800 a.C.

Il Cappero di Pantelleria IGP si differenzia dagli altri per la presenza della glucocapparina generata dal terreno lavico che le conferisce un sapore intenso e deciso.

Utilizzati a crudo, aggiungendoli alle preparazioni all’ultimo momento si abbinano a carne, pesce lessato, salse,frittate e pizze. Da Eat to Eat liutilizziamo sulla pizza gourmet.

La produzione dei Capperi di Pantelleria

La produzione massima di capperi, aventi diritto alla I.G.P. “Cappero di Pantelleria”è fissata in q.li 30 per ettaro. La raccolta a mano inizia nei primi giorni di giugno per protrarsi sino alla fine di agosto: i capperi vengono stesi ad asciugare su teli di canapa, selezionati e messi sotto sale marino grosso in vecchie botti tagliate a metà. Vengono travasati più volte per impedire che il sale e il calore della fermentazione danneggino i teneri boccioli.

La successiva fase di elaborazione prosegue con ulteriore aggiunta di sale marino in quantità corrispondente dal 20 al 25% del peso della massa dopo l’eliminazione dell’acqua di vegetazione. Dopo un mese di maturazione possono essere consumati come appetitoso antipasto o come ingrediente saporoso e profumato.

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Eat to Eat è ristorante, braceria e pizzeria. La nostra offerta gastronomica tiene fede ai migliori piatti della tradizione italiana e partenopea.

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